Smart working: i problemi si risolvono (forse non tutti subito)
Tutti parlano dei pericoli derivanti dal contagio da Corona Virus.
Noi su questo argomento non siamo preparati, e non vogliamo dare altro consiglio che rispettare le direttive che vengono date dal personale competente e dalle Autorità. Anche se questo vuol dire sacrificare il proprio tempo libero, anche se questo vuol dire che salteremo le ferie (noi siamo abituati) o che dovremo lavorare come 4 persone dopo per rimediare al danno economico conseguente il fermo delle attività.
Ma quando sentiamo parlare che la soluzione è lo SMART WORKING… allora sì, ci sentiamo tirati in ballo.
La soluzione SAREBBE lo Smart Working se…
… le infrastrutture fossero adeguate
Dall’inizio di marzo la Rete è satura, complice lo stare a casa di centinaia di migliaia di persone che per passare il tempo eseguono le seguenti operazioni:
- guardare le pay-tv (infatti hanno ridotto la qualità dello streaming per impegnare meno banda)
- giocare online
- studiare e lavorare da remoto
(non necessariamente in quest’ordine, o almeno lo speriamo)
Ma è dichiarato dalle Compagnie che la rete ha dei rallentamenti e gli operatori stanno cercando di correre ai ripari.
Michele Gamberini, CIO di Tim, ha dichiarato all’Ansa che sono stati registrati picchi di traffico del 100% per la rete fissa e del 20% sulla rete mobile rispetto alla situazione precedente.
Viene quindi spontaneo chiedere se l’infrastruttura rischia il collasso, di certo non è stata in grado di offrire un servizio efficiente in tempi idonei.
Speriamo risolvano… presto
… ci sono incentivi
Bonus per cassa integrazione, per le baby sitter, anche per acquisto di dispositivi.
Speriamo che servano soprattutto gli ultimi, perché sarebbero soldi non buttati in un servizio assistenziale o di ammortizzatore sociale, ma un investimento: in cultura, in tecnologia, in evoluzione, in pensiero flessibile ed agile… cose positive.
E in un periodo in cui al termine “positivo” è stata data una valenza “negativa” bisogna capovolgere la tendenza.
Ben vengano dunque le iniziative… ma riusciremo a sfruttarle correttamente?
Per ora aspettiamo che vengano pubblicati moduli e modalità per poter accedere a queste agevolazioni.
… ci mettiamo del nostro
Stare chiusi in casa è dura sì. Fare niente è difficile, svilente, ci si annoia…
Ma a chi la volete raccontare? La maggior parte di quelli rimasti a casa si sta godendo il divano e pantofole, guardando la televisione. Si gode il “meritato” riposo.
Meritato? Cosa ci siamo meritati? Quello che avremo seminato probabilmente.
Se siamo a casa e non ci chiediamo come ripartire col piede giusto. Se non investiamo questo “tempo ritrovato” per evolvere e affrontare nuove sfide e ampliare le nostre conoscenze, facendo magari dei corsi online.
Quando ci risveglieremo saremo in un mondo che non ci apparterrà più. Fidatevi.
Le richieste saranno diverse sì, lavoro agile, smart working e nuove abilità:
sapersi collegare a internet da soli… difendere i dati del proprio portatile…
ma anche “collaborare a distanza” e “avere idee”, “condividere” e “sostenere”
… impariamo qualcosa
Quante cose avevamo dimenticato? Avevamo dimenticato che intorno a noi ci sono altre persone e altre idee con cui confrontarsi, fino a che non ci siamo trovati “soli” e abbiamo capito che da soli non si va molto distante.
Un proverbio del Kenia, in Africa, regione già martoriata, di cui non si sente parlare ma che ha punte di estrema saggezza, dice:
Se vuoi arrivare primo, corri da solo. Se vuoi arrivare lontano, cammina insieme
E in questo momento ci sono un sacco di nuove invenzioni, fatte da italiani, fatte perché c’era un bisogno e come sempre la creatività si esprime meglio quando si deve risolvere qualcosa.
E c’è condivisione e solidarietà, idee messe a disposizione di tutti, arte, teatro, musica…
Tanta positività… in senso buono ovviamente.
Quindi non addormentiamoci rischiando di restare indietro… puntiamo avanti.
Volete vedere qualche idea nata dall’emergenza “coronavirus”? guardate queste:
Facciamo la nostra parte
Anche noi vogliamo trasmettere positività!
Sappiamo che ci sarà bisogno di tecnici alla ripartenza, che molti avranno bisogno di essere guidati nelle scelte e soprattutto sostenuti in fase di riavvio.
Sappiamo che dopo un mese (o due… o più… chissà) i soldi saranno quelli che saranno (rimasti) e che l’ultima cosa che vorrete sentirvi chiedere è che dovrete spendere.
Noi cercheremo di farvi ricominciare con il piede giusto, regalandovi un biglietto per la ripartenza, per il treno della ripresa:
- Un biglietto omaggio, spendibile alla riapertura, di due ore di consulenza, assistenza tecnica o operativa, per qualunque argomento tecnico o tecnologico di cui potremo occuparci.
- E uno sconto del 20% sulle attività che verranno identificate per poter ripartire.
Lasciatevi “contagiare” e scaricate il Vostro biglietto per la ripartenza.
Questa emergenza ci ha trovati impreparati, forse troppo abituati a “restare fermi”, ci siamo dimenticati come lo scopo dell’imprenditore sia di evolvere e rivoluzionare, ma abbiamo la forza e il carattere per rimediare.