Con il nuovo Decreto cambia il gioco sulla conservazione sostitutiva obbligatoria…
Con il nuovo Decreto fiscale 2020 recentemente approvato infatti il trattamento dei dati contenuti nei file XML comunicati potrà essere consultato interamente dagli organi competenti (Agenzia delle Entrate e Guardia di Finanza).
Nonostante il Garante Privacy avesse fatto un intervento in tal senso (novembre 2018) per limitare la conservazione sostitutiva obbligatoria ai soli dati “fiscalmente interessanti” (es: imposta, committente, totale e numeri documento) escludendo il contenuto che evidenzierebbe un trattamento a fini di “profilazione”, il recente provvedimento ha invece capovolto la situazione
In questo quadro normativo, l’art. 15 aggiunge un comma (il 5bis) all’art.1 del Decreto prevedendo la memorizzazione dei file xml delle fatture elettroniche fino al 31 dicembre dell’ottavo anno successivo a quello di presentazione della dichiarazione perché possano essere utilizzati nelle funzioni di polizia economica e finanziaria e per le attività di controllo.
Forse anche questo erano dovuti i continui rinvii della data di limite per l’adesione.
Diventa utile aderire
Alla luce di questo, come anche suggerito in questo articolo di Agenda Digitale cambia la prospettiva di “adesione” al servizio, tornando ad essere comunque utile.
Diventa quindi inapplicabile una strategia basata sul “non sanno cosa ho venduto, non possono contestare” ma diventa invece più conveniente avere comunque a disposizione uno strumento di controllo che sia “identico” a quello in possesso dell’Agenzia per gestire eventuali contestazioni.
In ogni caso il contenuto delle informazioni a disposizione dell’Amministrazione Finanziaria non sarà toccato dalla decisione di aderire o meno al servizio.
In questo caso il nostro consiglio, da verificare sempre con il proprio Consulente Fiscale, è quello di aderire tramite l’opzione presente sul Cassetto Fiscale.
Lo staff UP2 resta a disposzione per i chiarimenti del caso!